Non Puoi Risparmiare Energia che Non Stai Utilizzando
Gli attestati di prestazione energetica degli edifici (APE), con i loro grafici a barre dai colori vivaci, adornano le vetrine degli agenti immobiliari e indicano ai potenziali inquilini e acquirenti quanto sia efficiente dal punto di vista energetico la loro proprietà su una scala da A a G, dove A è la più efficiente e G la meno efficiente.
Per produrre questi attestati, come sappiamo, vengono raccolti più o meno dati sugli edifici oggetto di certificazione e inseriti in un software certificato UNI TS 11300 che utilizza algoritmi di calcolo basati su dati di input standardizzati.
Può sembrare noioso ricordare che il consumo di energia domestica rappresenta quasi un terzo delle emissioni climalteranti totali in Italia.
Il nostro paese ha uno dei parchi immobiliari più antichi d’Europa!
Concentrarsi solo sull’efficienza energetica delle nuove case non è sufficiente: la maggior parte del lavoro finalizzato a un’importante riduzione di emissioni di carbonio comporterà l’ammodernamento degli edifici esistenti.
Ricordiamoci che la direttiva case green promuove la riqualificazione energetica degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi edifici per garantire un maggiore efficientamento energetico, con l’obiettivo entro il 2030 di avere tutti gli immobili sia residenziali e sia non residenziali con classe energetica E.
Questi gli obiettivi previsti dalla nuova direttiva case green:
- gli immobili residenziali dovranno raggiungere la classe energetica E entro il 2030 e la classe energetica D entro il 2033
- gli altri edifici la classe E a partire dal 2027 e la D dal 2030
- tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028.
Sembra tutto abbastanza sensato. Sappiamo che il retrofitting energetico (riqualificazione energetica) è necessario su larga scala, abbiamo uno strumento con cui le persone hanno relativamente familiarità e che sembra misurare l’indicatore energetico che dobbiamo migliorare. Ma tutto questo funziona solo se gli APE forniscono un quadro ragionevolmente accurato del rendimento energetico di ogni casa.
Purtroppo non è così.
APE vs Consumo Effettivo di Energia
Diversa letteratura scientifica, in tutta Europa, suggerisce che gli attestati di prestazione energetica sono spesso imprecisi nello stimare correttamente il consumo di energia degli edifici. Tendono a sovrastimare il consumo energetico per gli edifici più vecchi e a sottostimarlo per gli edifici più nuovi.
Ad esempio questa ricerca sugli edifici costruiti prima del 1945 nel nord-ovest dell’Inghilterra lo conferma. In 12 edifici analizzati, la sovrastima media di uno dei software standard certificati è stata del 66%, il che significa che le case consumavano effettivamente molta meno energia di quanto previsto dal modello energetico.
Ci sono diverse ragioni che giustificano questa imprecisione.
Ad esempio, è stato dimostrato che i software per la certificazione energetica degli edifici rappresentano male il comportamento termofisico dei materiali massivi presenti nelle vecchie murature.
Potremmo non recuperare attentamente le caratteristiche degli edifici esistenti e non tenere conto di alcuni interventi di efficientamento energetico applicati in precedenza.
Si presuppone inoltre che gli occupanti riscaldino tutto il loro edificio secondo un funzionamento standard. Alcune ricerche hanno dimostrato che questo è raramente vero: molte persone riscaldano solo alcune parti delle loro case e spesso le riscaldano a temperature più basse o per meno tempo di quanto ipotizzato dal modello energetico.
Se dai calcoli energetici si prevede che una casa utilizzerà più energia di quanta ne consumi realmente, la riqualificazione energetica progettata non ridurrà il consumo di energia e le emissioni di carbonio come previsto. Dopotutto, non puoi risparmiare energia che non stai utilizzando.
Questo è importante, poiché spesso si suppone che i retrofit energetici vengano finanziati con i risparmi previsti sulle bollette energetiche.
Tutti concordano sulla necessità di ridurre la quantità di energia consumata e di carbonio emessa dalle nostre case. Ma se vogliamo affrontare seriamente l’emergenza climatica, il modo in cui misuriamo ciò deve migliorare in modo significativo.
4 Motivi per Effettuare una Diagnosi Energetica del nostro Edificio
Una diagnosi energetica professionale è il miglior punto di partenza quando si desidera risparmiare su elettricità e gas (i cui costi sono in forte aumento negli ultimi anni).
Vediamo 4 motivi per cui un audit energetico può portare benefici al tuo edificio.
1 – Conoscere con Precisione il Consumo Energetico di un Edificio
Le bollette indicano solo quanta energia elettrica e gas sono stati consumati durante un periodo di fatturazione e quanto devi pagarli. Tuttavia, le bollette non ti dicono come ogni sistema impiantistico dell’edificio utilizza l’energia. Se si conosce solo il consumo totale di un edificio, non è possibile analizzare l’efficacia di specifiche misure di risparmio energetico. Ogni edificio ha un profilo di consumo unico e lo stesso intervento di efficientamento energetico può avere risultati molto diversi tra edifici diversi.
Una diagnosi energetica può rivelare come il tuo consumo è suddiviso tra diversi tipi di apparecchiature e anche come varia durante la giornata. Sulla base di queste informazioni, è possibile progettare interventi efficaci per ridurre il costo delle bollette. Il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo sono in genere i carichi maggiori negli edifici, ma solo dopo un’attenta diagnosi energetica sono possibili decisioni accurate sugli interventi da intraprendere.
2 – Migliorare il ROI (ritorno sull’investimento) degli Interventi di Riqualificazione Energetica degli Edifici
La ristrutturazione importante di un edificio è un’ottima opportunità per migliorarne l’efficienza energetica. Se si effettua una diagnosi energetica prima del progetto di ristrutturazione, è possibile identificare gli interventi sull’edificio che consentiranno di ottenere i maggiori risparmi. Puoi anche conoscere il costo previsto di ciascun intervento di risparmio energetico e in che modo il budget totale del progetto è influenzato dalle tue scelte.
Le misure di efficienza energetica spesso danno diritto a sovvenzioni e altri incentivi fiscali (superbonus, bonus ordinari, ecc.). E’ anche possibile accedere a prestiti a tasso agevolato, che possono essere ripagati con i risparmi energetici ottenuti. Gli audit energetici possono aiutarti a prendere decisioni di investimento migliori, aumentando il ROI del tuo potenziale “portafoglio” di edifici.
3 – Ridurre le Emissioni di Gas Serra
Le emissioni prodotte da un edificio sono direttamente correlate al suo consumo energetico, e anche alla combinazione delle fonti (e materiali) utilizzate. Poiché una diagnosi energetica fornisce una ripartizione dettagliata del consumo del tuo edificio, puoi determinare la sua impronta di carbonio in base alle emissioni prodotte da ciascuna fonte.
I risultati di un audit energetico possono essere utilizzati anche per analizzare l’impatto del passaggio da una fonte di energia all’altra. Ad esempio, è possibile determinare le emissioni evitate durante il passaggio da una caldaia a gasolio a una nuova caldaia alimentata a gas o durante il passaggio a pompe di calore completamente elettriche.
Un calcolo accurato delle emissioni degli edifici è particolarmente utile alla luce della nuova direttiva europea sugli edifici a emissione zero di carbonio (case green)!
4 – Identificare e Risolvere i Problemi Impiantistici “Nascosti”
Una diagnosi energetica ci permette di identificare molti tipi di problemi che interessano il funzionamento degli edifici, non solo quelli relativi al consumo energetico. Un audit energetico rivelerà spesso componenti danneggiati e altri malfunzionamenti, dandoti l’opportunità di effettuare riparazioni prima che si verifichi un guasto grave.
I proprietari degli edifici spesso risparmiano sulla manutenzione e sulle riparazioni grazie agli audit energetici, poiché scoprono problemi che sarebbero stati più costosi risolvere in seguito. Numerosi sono anche i casi in cui sono correlati malfunzionamenti e sprechi energetici: ad esempio, un motore elettrico che soffre di attriti e vibrazioni eccessivi è meno efficiente, poiché viene dissipata più energia sotto forma di calore.
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Tre dati emblematici: l’APE di casa mia prevede un consumo di circa 2000 mc di gas all’anno, la diagnosi energetica calcola un consumo annuo di 1800 mc di gas, il consumo reale medio di 10 anni rilevato è pari a 1200 mc di gas (compresa la quota per i fornelli della cucina). Lascio a voi eventuali considerazioni.
Ciao Domenico, sicuramente dati interessanti, ma altrettando interessante sarebbe verificare come sono stati effettuati APE e diagnosi energetica!