Nella prima puntata del corso sulle comunità energetiche partiremo con la descrizione di tutta la normativa che si è sviluppata negli ultimi 3-4 anni, quindi a partire dalle direttive europee, la Red 2 o la direttiva del mercato elettrico fino alla definizione dei gruppi di autoconsumo collettivo e delle comunità energetiche rinnovabili, le varie direttive dell’ARERA, le regole operative del GSE, il decreto ministeriale 414 che ha definito poi gli incentivi.
Parleremo di cosa vuol dire partecipare ad una comunità energetica o anche cosa vuol dire creare una una comunità energetica: che tipo di incentivi ci sono quando si condivide energia tra soggetti privati, che tipo di bilancio energetico è necessario fare per avere poi degli obiettivi a lungo termine.
Ricordiamo che gli incentivi durano per 20 anni e che le comunità energetiche sono dei soggetti aperti, quindi bisogna poter entrare e uscire da una comunità energetica in maniera molto semplice. Faremo anche degli esempi di CER esistenti, del business plan annuale, del business plan ventennale e così via.
Nella seconda parte del corso sulle comunità energetiche ci concentreremo sugli aspetti legali e fiscali. Quindi dal punto di vista legale che tipo di forma giuridica utilizzare per creare una comunità energetica? Dipende.
Vedremo che in alcuni casi ci sono all’interno come membri degli enti pubblici, in alcuni casi ci sono delle parrocchie o comunque dei soggetti no profit, invece ci sono CER fatte da imprese per imprese, ci sono CER invece miste dove ci sono privati, condomini, imprese, enti pubblici e enti no profit e avremo appunto tutti i punti di vista dei vari membri. Lato membro, che cosa vuol dire entrare o non entrare in una CER e invece lato referente cosa vuol dire gestire una pluralità dei soggetti.
L’aspetto legale poi è particolare, perché bisogna capire cosa scrivere nell’atto costitutivo, che tipo di statuto mettere insieme, perché lo statuto poi determina i diritti di voto di tutti i membri della comunità energetica e quindi, ad esempio, l’approvazione del regolamento che distribuisce gli incentivi deve essere approvata a maggioranza e quindi se abbiamo definito che tutti i membri hanno lo stesso peso nella votazione è chiaro che se ci sono 50 consumatori e due produttori i 50 consumatori avranno sempre la meglio.
Quindi ci sono tutta una serie di ragionamenti da fare sugli aspetti legali.
Dal punto di vista fiscale invece altra complessità: ma che tipo di imposte pagano i membri della CER, che tipo di profili fiscali abbiamo? Si parla appunto anche qui di soggetti profit, no profit che sono insieme nella stessa configurazione, ma cosa succede alle imposte dirette? Cosa succede all’IRPEF o all’IRES e cosa succede invece in regime di IVA? Siamo esenti, non siamo esenti?
E infine poi faremo anche un cenno su cosa vuol dire gestire in maniera ordinaria una comunità energetica, quali ruoli sono necessari, chi deve fare che cosa.
E se si diventa un ente del terzo settore? Parleremo anche di questo